L’INAIL ha preparato un nuovo documento contenente utili raccomandazioni per la salute e sicurezza nei cantieri, predisposti dopo fenomeni sismici.
Come si ricorderà la crisi sismica in Italia del 2016 ha toccato una superficie di circa 8.000 kmq, quattro regioni e più di centoquaranta comuni, ricchi di ingenti patrimoni storico-culturali. Proprio in queste comuni, i “cantieri post sisma” sono stati caratterizzati da un rischio infortunistico elevato sia per la precarietà dei manufatti su cui si va ad operare, sia per il particolare contesto ambientale e sociale.
In aggiunta, in questi luoghi di lavoro, “alle usuali norme antinfortunistiche, si deve aggiungere l’attenta scelta delle tecniche d’intervento al fine di non indurre sollecitazioni all’edificio tali da comprometterne la sua stabilità locale o globale ovvero si deve tener conto degli effetti collaterali delle tecniche d’intervento in modo da mettere in atto preventivamente accorgimenti provvisionali e misure di protezione tali da scongiurare conseguenti eventi dannosi per i lavoratori”.
Inderogabile la valutazione de “il contesto ambientale entro cui l’intervento si colloca, allargando l’analisi prevenzionistica a scala maggiore, dal cantiere a quella urbana, se non suburbana”.
Quindi bisogna ricorrere a “scelte progettuali e organizzative mirate, in quanto queste assumono un rilievo fondamentale ai fini prevenzionistici. Da esse dipende il livello di sicurezza e salute non solo nel cantiere ma anche nel contesto entro cui il singolo cantiere agisce”.