La UNECE (United Nations Economic Commission for Europe), ossia l’organismo nel Nazioni Unite che coordina attività tecniche e commerciali a vario livello, alla luce del fatto che quotidianamente si viene a sapere di attacchi informatici, che si verificano in varie parti del mondo, ha deciso di avviare uno studio di una politica comune mondiale sulla protezione dei sistemi informativi.
A tal proposito, è stato messo a disposizione un documento di lavoro, cui tutti paesi possono esprimere il loro giudizio. Il documento è stato presentato a metà novembre 2018 a Ginevra e verrà riproposto, nella versione definitiva, nel corso del 2019.
Il materiale vuole fissare un approccio coordinato al problema della sicurezza informatica, incaricando gruppi di esperti lo sviluppo delle regole comuni.
L’obiettivo è di armonizzare le norme tecniche nazionali od internazionali vigenti in questo specifico settore, al fine di predisporre una politica coordinata di analisi di rischio.
La necessità di tale intervento è dovuta al fatto che vi sono ancora eccessive discrepanze nelle attività normative di vari paesi.
Al vaglio particolare è la gestione delle infrastrutture critiche, il bersaglio privilegiato degli attacchi e, di conseguenza, necessitanti di una strategia di sicurezza inattaccabile.
A ciò si aggiunga che le norme internazionali sono recepite diversamente a seconda dei Paesi in cui sono applicate: ad esempio, per alcuni il rispetto di norme nazionali o internazionali è un obbligo, mentre per altri è solo una possibilità.