In merito alle recenti disposizioni del decreto Cura Italia inerente gli ammortizzatori sociali a favore delle imprese, a causa dell’emergenza epidemiologica in corso, l’UNPA assieme alle Associazioni del Gruppo CNAI ritiene necessario dovere sottoporre all’attenzione del Ministro del Lavoro, sen. Nunzia Catalfo, la grave realtà che nel frattempo sta coinvolgendo le aziende del settore artigianato.
Le aziende artigiane per potere usufruire dell’assegno ordinario devono obbligatoriamente presentare richiesta ai fondi di solidarietà bilaterali alternativi, come previsto dal comma 1 dell’art.27 del d.Lgs. 148/2015, ovvero per richiedere tale prestazione devono passare per il tramite di enti privati di natura sindacale.
La circolare Inps n. 47 del 28/03/2020, specifica che “la domanda di accesso alle prestazioni per i due Fondi di solidarietà bilaterali alternativi oggi attivi non deve essere presentata all’INPS, ma direttamente presso i rispettivi Fondi. È importante sottolineare che, analogamente a tutti gli altri settori interessati dalla normativa speciale del decreto-legge n. 18/2020, anche per queste categorie di aziende dell’artigianato e dei lavoratori somministrati sarà possibile ricorrere esclusivamente all’ammortizzatore ordinario del settore e non alla cassa integrazione in deroga”.
Tuttavia, nel momento in cui l’azienda artigiana presenta domanda al fondo FSBA, lo stesso pretende l’iscrizione al fondo e il versamento delle quote relative ad un periodo pregresso di 36 mesi, pena l’improcedibilità della domanda stessa, in spregio alle norme di legge, che nulla prevedono relativamente ad una eventuale iscrizione e relativo versamento di contributi.
Pertanto, alla luce di tale fenomeno, è doveroso un immediato intervento ministeriale atto a censurare simili pretese, consentendo alle aziende artigiane di accedere alle richieste di assegno ordinario, senza estorsioni e vincoli di alcun genere.