Lo scorso 18 aprile a Roma nella Sala Conferenza dell’Ispettorato nazionale del lavoro è stato presentato il Rapporto annuale dell’attività di vigilanza per quel che riguarda il lavoro e la legislazione sociale nell’Anno 2018.
Nel report ci sono i dati sulla vigilanza condotta da Ispettorato, Inps e Inail.
Si può leggere, così, che, nel 2018, le aziende sottoposte ad ispezione sono state 144.163: di queste 98.255 sono risultate irregolari, con 162.932 lavoratori irregolari e 42.306 i lavoratori in nero. La percentuale di irregolarità ha toccato il 70% sugli accertamenti definiti. I premi evasi recuperati ammontano a 1.356.180.092 euro.
I 42.306 lavoratori in nero sono il 40% del totale dei lavoratori irregolari. I lavoratori interessati dalle operazioni per il contrasto al caporalato sono stati 1.474, di questi 673 (46%) erano totalmente in nero e 496 (74%) impiegati nell’agricoltura.
I lavoratori vittime di sfruttamento erano 478 di origine straniera e 158 extracomunitari privi di permesso di soggiorno.
I rapporti di lavoro riqualificati per utilizzo distorto delle fattispecie contrattuali flessibili sono stati 5.475, mentre 10.877 gli impiegati in forme di esternalizzazione fittizia.
Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, ci sono state 20.942 aziende ispezionate, con una percentuale di irregolarità dell’82% (16.394 imprese), con un +5% rispetto al 2017. 31.218 violazioni di cui 26.885 penali e 4.333 amministrative.
Le violazioni prevenzionistiche sono state 22.198, mentre 4.237 le violazioni impianti di sorveglianza da art. 4 della L. n. 300/1970.
Più della metà degli illeciti (il 54%) è stato relativo a quanto contenuto nel Testo Unico sicurezza sul lavoro relativamente a “Titolo IV – Cantieri temporanei o mobili”, il 39% al “Titolo I” e aspetti generali di sicurezza, il 7% a rischi specifici.
Per quanto concerne invece la tipologia degli illeciti rilevati: il 29,28% è stato relativo al rischio cadute dall’alto; il 15,36% alla sorveglianza sanitaria; il 10,47% alla formazione e informazione.