Nella finestra temporale tra il 15 ottobre ed il 1° dicembre di ogni anno si attivano le prime accensioni degli impianti centralizzati, in base alle diverse zone climatiche di appartenenza.
Nello specifico, dal 15 ottobre la zona climatica “E”, che rappresenta più del 50% degli 8.000 dei comuni italiani, ossia in città come Milano, Torino, Bologna, Venezia e zone di montagna con clima più rigido.
Per aiutare i consumatori a riscaldare efficientemente le proprie abitazioni, scongiurando anche eventuali sanzioni per non essere in regola con le revisioni di legge, l’Enea ha reso disponibile un decalogo dei consigli utili.
Il primo punto è relativo alla sicurezza, ovvero alla corretta manutenzione degli impianti. Un impianto regolato in maniera corretta e manutenuto secondo i dettami di legge, consuma e inquina meno e chi non effettua la manutenzione prevista dal dpr 74/2013, rischia una multa non inferiore a 500 euro.
Decalogo impianti di riscaldamento
- Effettuare la manutenzione degli impianti. Cardine fondamentale per quel che riguarda sicurezza, risparmio e attenzione all’ambiente.
- Controllare la temperatura degli ambienti. La normativa stabilisce una temperatura fino a 22 gradi, ma 19 gradi sono più che sufficienti ad assicurare il benessere negli ambienti;
- Attenti alle ore di accensione. La durata limite di accensione giornaliera, per legge, è in relazione alle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia);
- Schermare le finestre durante la notte. Evitare attraverso persiane e tapparelle o tende pesanti le dispersioni di calore verso l’esterno;
- Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni e non lasciare le finestre aperte a lungo. Al contrario è consigliato inserire un pannello riflettente tra parete e termosifone, specie nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento;
- Fare il check-up dell’immobile. Procedere con la valutazione di un tecnico sul grado di efficienza di un immobile, attraverso la diagnosi energetica o l’attestato di prestazione energetica (APE), permette di stabilire gli interventi più convenienti per limitare consumi e costi;
- Impianti di riscaldamento innovativi. È bene considerare la sostituzione della vecchia caldaia con nuovi generatori di calore dal rendimento più elevato. La norma, in questo ambito, stabilisce che le nuove caldaie installate debbano essere “a condensazione” o “a pompe di calore ad alta efficienza”. Sul mercato si trovano anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali;
- Regolazione della temperatura e soluzioni tecnologiche innovative. Necessario dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura che scongiuri inutili picchi o sbalzi di potenza. La programmazione oraria, giornaliera e settimanale assicura altro risparmio energetico, insieme alla domotica (cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento);
- Utilizzare valvole termostatiche. Tali strumenti regolano il flusso dell’acqua calda nei termosifoni e permettono di rimanere al di sotto, negli ambienti dove sono installate, della temperatura media dell’intero appartamento, specie nelle stanze esposte a Sud;
- Contabilizzazione del calore. Permette la gestione autonoma del riscaldamento del proprio appartamento e garantisce al singolo utente di risparmiare e di pagare solo in base al consumo effettivo. Per poterne beneficiare è fondamentale installare dispositivi di misura del calore sui radiatori o nei tubi di collegamento dell’appartamento all’impianto di riscaldamento centralizzato e valvole termostatiche nei singoli radiatori. La legge ne ha reso obbligatoria l’installazione nei condomini e negli edifici polifunzionali riscaldati da impianto centralizzato.