Ormai da giorni, sono in atto una serie di misure restrittive finalizzate al contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 su tutto il territorio nazionale che coinvolgono anche le aziende e i lavoratori.
Con l’ultimo decreto, il Governo ha inasprito ulteriormente le misure, prevedendo nuove limitazioni alle attività economiche e produttive, ad eccezione di quelle ritenute indispensabili per il funzionamento dello Stato e per garantire i servizi essenziali.
Il settore dell’antincendio, seppur ritenuto essenziale, non è stato oggetto di alcun intervento specifico, come tanti altri; tuttavia sappiamo che non è facile lavorare in emergenza, con il timore di essere contagiati e con carenza di dispositivi di protezione specifici.
Tra le attività non soggette alla sospensione obbligatoria, rientrano anche quelle con classe ATECO 33, 43.2 e codice ATECO 46.69.94, ovvero installazione, manutenzione di impianti e commercio all’ingrosso di articoli antincendio.
Come devono comportarsi le aziende coinvolte?
L’associazione, in rappresentanza di tutta la categoria, dagli installatori, ai manutentori, ai commercianti sta portando avanti due linee di intervento.
Da un lato lavora all’apertura di un canale di dialogo diretto con le forze di Governo per promuovere le necessarie istanze, dall’altro assiste e supporta gli associati per le diverse esigenze che man mano si stanno manifestando.
In attesa di comunicazioni ufficiali riguardanti il settore dell’antincendio, considerato che l’attività principale per la quale è possibile incappare in una responsabilità diretta è la sicurezza degli impianti e la tutela delle persone coinvolte, l’associazione ritiene che questa deve essere sempre garantita, prioritariamente.
Ciò determina la disponibilità delle aziende, soprattutto degli operatori, i quali devono essere forniti di tutti gli strumenti essenziali di prevenzione sanitaria, altrimenti il rischio di contagio sarebbe incontrollato.
